Scrive Hans Kitzmüller nel suo Viaggio alle Incoronate: “…attraversate da sciabolate di fasci di luce, le notti alle Incoronate sono popolate da sagome di roccia bianca sotto il chiarore della luna e delle stelle, e l’oscurità a tratti è punteggiata dalle luci delle lampare di pescatori in cerca di grossi dentici che là assieme ai branzini, dicono, saltano da soli nelle reti quando il mare non è stregato. Isole incantevoli e spaventose, con paesaggi ora selvaggi ora idilliaci: deserti di pietra, oasi di pinete e oliveti, quiete baie, scogli e isolotti sferzati da un mare furioso, rifugi di pirati liburni, almissani e uscocchi e cimiteri di biremi e triremi romane e galee veneziane, chiesette antiche costruite da eremiti, raffiche salse di bora, scirocco e maestrale, qualche vigneto lungo la costa e, qua e là, magri prati per le pecore …”