Eccolo. Ci siamo. Per darvi l’idea partiamo da qui: se fosse un oggetto sarebbe un mobile dell’Ikea. Quale? Non importa sceglietelo voi. L’importante è che scegliate un mobile e non un oggetto. Il perché lo capirete seguendoci fino alla fine del racconto.
Moderno. All’avanguardia. Essenziale. Attuale. Esteticamente perfetto. Capello corto, abbronzato, camicia pulita, orologio Rolex Submariner al polso. Il Fenomeno è una delle personalità più complesse e quindi poliedriche che può salire a bordo.
Non ha niente, ma assolutamente nulla fuori luogo almeno in apparenza. Inizia la vacanza in modo brillante. Sembra sempre leggero, vincente, divertito e divertente. Quando saluta per la prima volta le sue compagne di barca di solito debutta così: «scusa Pasquale se stringo la mano prima alle girls, ma sai il galateo per me è importante». Avete capito? Vuole subito creare uno spartiacque fra sé e gli altri. Vuole piacere a tutti, ma soprattutto a tutte.
La mattina è il primo a svegliarsi, ma non sveglia nessuno. E sembra che faccia tutto questo per accogliere l’equipaggio: «Uellà tutto beneee? Daì ti vedo in forma, grandeee». Non importa se chi è di fronte a lui è uno straccio che sta cercando di capire se sta vivendo un incubo dopo la ciucca della sera prima oppure no. E attenzione a non confonderlo con il Ranzani di Cantù, perché il nostro Fenomeno non viene necessariamente da Milano. Non ha una regionalità, ma ha una visione del mondo: lui è uno che ne sa e gli altri lo devono sapere.
Conosce un mucchio di ggente (sì con due g perché la pronuncia fa la differenza), qualche founder di società (non importa se si tratta di amici che hanno lanciato una start up che non ha prodotto un euro di utile in 5 anni, sono pur sempre da esibire), è invitato agli eventi top e ha sempre un tavolo prenotato nella sua discoteca preferita. Attenzione a non fare errori. Non è un provinciale e si professa uomo di mondo. Anche se il mondo l’ha sempre visto protetto della sicurezza di un villaggio turistico… Magari ha studiato a Edimburgo. Magari, perché no?
E se cercate qualcuno a cui assomiglia molto, pensate a un venditore di case. Uno di quelli un po’ inventati. Che lavora per i numerosi gruppi immobiliari che aprono sedi in tutti i posti d’Italia anche dove di case da vendere non ce ne sono. Sì, il Fenomeno potrebbe essere uscito da un appuntamento per vendere un trilocale prima di venire al briefing e salire a bordo. Qualcosa contro i venditori (improvvisati) di case? No. Qualcosa contro chi cerca delle scorciatoie per guadagnare tanto facendo poco? Sì. Ecco spiegato l’esempio.
Allo stesso modo anche lui spera di guadagnare in barca molto credito con pochi ma significativi gesti. Ci tiene a far vedere che è di un’altra pasta, Lui… Sempre pulito. Sempre a posto. Sempre pronto. Sempre “à la page”. E se c’è una cosa che gli amici francesi hanno fatto bene è coniare questa definizione. Nulla di più appropriato. E forse non è un caso, dato che i francesi sono tutti un po’ fenomeni.
Mangia bio. Beve succo di mirtilli. Detesta lo zucchero. Ama il Rhum: «ragazzi grandiiii. Quando andate a fare cambusa prendetemi il Brugal 1888 quello con la rete che copre la bottiglia. Mi raccomando». Per lui ogni occasione è quella giusta per far sapere che ne sa. Che ha vissuto ed è un uomo tutto di un pezzo. Uno navigato, per usare una definizione ideale in barca. La sua formazione è avvenuta divorando film, e biografie online «i libri ci mettono troppo a farti capire le cose. E il mondo va veloce, bro». Ogni serata passata a casa su YouTube è l’occasione per formare il suo carattere. Si sente un mix fra Thomas Edward Lawrence, James Bond, Steve McQueen, Franco Califano e Rocco Siffredi. Insomma un uomo vissuto, un po’ maledetto ma già con esperienza. Uno figo anzi, fikko.
Butta dentro la frasetta in inglese e cerca di camuffare la sua grande soddisfazione quando tira fuori il drone che collega al suo ultimo modello di cellulare. Tutto è moderno. Tutto è attuale. «La tecnologia per me è vita. Sai quanto tempo risparmio con la nuova App Citymapper? E questa la conosci? Leggi Wired, sarai sempre updated…» Paga se c’è da pagare senza batter ciglio. Offre agli amici della barca che dopo due giorni sembrano i commilitoni con cui ha vissuto missioni segrete durante la guerra in Vietnam. Tutti amici, tutti grandiiii, tutti ggiusti. Lo skipper, uno così lo ama. Perché sa che è un bravo ragazzo. Lo lascia divertire e sfogare a modo suo. Sapendo che non è cattivo, non è nemmeno stupido, è solo un Fenomeno.
Passano i giorni e la gente si sente presa un po’ per il culo per il suo approccio troppo «wow». Le ragazze a volte si affezionano a lui. Magari ci scappa anche la storiella. La trombata, perché lui, dai un po’ ci sa fare anche se tutto è un po’ esagerato e finto. Ma in barca vale tutto, è anche questo il bello della flottiglia. Insomma se scatta della complicità con qualcuna a bordo magari oltre ai vestiti (ce lo auguriamo per lui) si sfila anche la corazza e si lascia scappare… «dai tu mi piaci. Rivediamoci quando finisce la vacanza. Puoi venire da me qualche weekend se non ti da fastidio condividere il bagno e la cucina con i miei compagni di casa…».
Come?!
Sì il fenomeno vive in una stanza di un appartamento in condivisione, mica in un trilocale in centro. Eccoci arrivati al mobile dell’Ikea. Il nostro uomo è così. Bello, moderno, attuale. Un uomo “di design”, proprio come la collezione del gigante svedese. Ma se scavi e vai a fondo scopri che quei mobili così belli sono un po’ vuoti dentro. Tanta apparenza, poca sostanza. Ti fai la casa con poco e sembra una casa di design. Tutto figo, tutto perfetto. Ma attenzione, se scavi un po’ se vai a fondo e cerchi l’affidabilità scopri che tutta quella bella apparenza, è appunto apparenza. La sostanza non esiste. Ma non provare a guardare come è fatto un mobile. È un impiallacciato cartonato con una forma fantastica ma una sostanza inesistente.
E tu che tipo da flottiglia sei? Scrivicelo nei commenti oppure vai a scoprire tutti i personaggi della nostra carrellata. Buon vento marinaio!
Leave a reply