Tutti i più grandi cantieri nautici (Beneteau, Jeanneau, Cantieri del Pardo, Nautor Swan e, recentemente, Bavaria) propongono due linee di barche concettualmente diverse: una più votata alla crociera e un’altra di solito denominata regata-crociera , con caratteristiche più corsaiole. Nel 2000, all’uscita del primo modello della nuova generazione, il 37 piedi, la Jeanneau ha fatto la scelta più azzeccata. Così il Sun Odyssey 37 e il Sun Fast 37 sono stati dotati della stessa carena e degli stessi interni, abbinando alle caratteristiche di abitabilità, proprie di questa barca, anche la possibilità di ottenere delle performances a vela tali da risultare competitiva in regata e divertente e sicura quando si va a passeggio.
Sulla versione Fast si può godere appieno di queste sensazioni grazie alla dotazione di attrezzature pensate per le performances a vela, anche se alcune scelte vanno a scapito del comfort:
- Pala del timone più profonda e conformata “a scimitarra
- Pescaggio portato a mt. 2,07 con un bulbo in piombo
- Winch più potenti e di qualità (Harken)
- Trasto della randa portato in pozzetto con un carrello parancato
- Paranco della scotta randa dotato di doppia regolazione (rapida e fine)
- Ruota del timone di diametro maggiorato per una maggiore sensibilità
- Albero e superficie velica maggiorati (mq. 76,4 contro i 68 della versione da crociera)
In pratica si è ottenuto un netto miglioramento delle prestazioni a vela, in particolare la capacità di risalire il vento, con un angolo di bolina più stretto di circa 10°. Vero è che la ruota grande rende più difficile il passaggio a poppa ma così si può governare stando comodamente seduti sul paramare, osservando senza contorcimenti del collo i filetti del genoa. Inoltre il trasto della randa in pozzetto richiede una certa vigilanza durante le abbattute ma così si ha un guadagno in sicurezza, avendo la possibilità di scarrellare prontamente sotto raffica. E comunque questi piccoli sacrifici passano in secondo piano quando si scopre come è divertente e facile “sverniciare” tutte le barche che si incontrano. E, a meno che il vento non provenga proprio da prua, a partire dai 10 nodi di intensità la velocità a vela è almeno pari a quella che si svilupperebbe a motore.
Ed è anche per questo che l’abbiamo scelta per l’indimenticato e indimenticabile Campionato del Ponente del 2006!
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