Il mio viaggio verso la Grecia Ionica comincia tra il venerdì e il sabato di ferragosto. Una lunga notte autostradale di 7 ore circa che mi accompagna fino al porto di Brindisi per prendere il traghetto che in “sole” 12 ore mi avrebbe portato a Igoumenitza. E non era ancora finita! Mi aspettavano ancora un paio d’ore per raggiungere Lefkada, il suo porto, la nostra barca, il mio equipaggio. Insomma, sebbene dall’Italia ci siano punti in cui sia possibile vedere la Grecia col binocolo, arrivarci non è proprio come usare il teletrasporto! Ma in fondo anche questo fa parte della vacanza, e io con il mio trolley morbido da barca, la lonely planet, e il T9 impostato sul greco mi sentivo già quasi una Dea.
Peccato che, una volta arrivata e appoggiata la testa sul cuscino, più che una Dea dell’Olimpo, sembravo la Dea Bendata con mascherina e tappi! La mia fortuna è stata quella di risvegliarmi all’interno di una Sun Odissey, ribattezzata Super Figa, accanto a Claudio, il fratello gemello indiscusso separato alla nascita di Bisio; ed è stato subito Rapput (Senza fiato); correva l’estate 1991 e la canzone di Claudio Bisio musicata da Elio e le storie tese era il tormentone dell’estate: “Quest’estate vado in Grecia con Giovanna, mi preparo a accarezzare nuovi scampoli d’essenza”. Con Claudio, ho condiviso la dinette, il letto in cucina per intenderci, la piazza del popolo della barca, luogo di confessionali mattutini, russate notturne e tante risate. Ho cercato invano di tenere ordinato questo posto ma remarmi contro nell’impresa era Daniele, lo chef stellato della Super Figa, che ci ha deliziati e viziati per una settimana. Gli chiesi “ma a te non scoccia cucinare sempre?” lui mi disse che era un suo modo per staccare, estraniarsi, pensare. In barca gli spazi sono piccoli e stretti, ed è veramente faticoso a volte ritagliarsi uno spazio proprio. Ma questo è il bello, trovare il proprio spazio, farne tesoro e riportarlo a casa. Ad esempio, io stavo bene dopo pranzo, con la pancia piena e tante bollicine, a crogiolarmi al sole, e quando ogni tanto aprivo gli occhi, vedevo una distesa di corpi sonnacchiosi intorno a me… il bene di vivere o il mare di vivere, lo avevamo assimilato tutti!
Per fortuna erano sempre vigili Francesco e Ilario, gli skipper, che cullavano le nostre sieste se non dovevano svegliarci bruscamente per le traversate burrascose determinate dal tanto vento che si alzava il pomeriggio! Nulla di pericoloso chiaramente, anzi a tratti divertente (ad esempio con il bagno al traino), ma in quei momenti bisognava essere celeri a chiudere bene tutte le ante, e soprattutto gli oblò, per non ritrovarsi gli interni fradici!
I pomeriggi erano rilassati, soleggiati, bastava un bagno, un tuffo dalla roccia, un po’ di hydrofoto, per svegliarsi, ma a quel punto era già l’ora della merenda. Lo sapeva bene Andrea, l’imprenditore toscano a 35 denti, che puntuale mi aiutava nella “spalmatura di nutella” , non solo sul pane, ma anche sulla schiena dei compagni… al posto della crema solare. A volte si era un po’ dispettosi, per dare un tocco di tzatziki alla giornata! Ma la regina degli scherzi e delle battute era solo una, Maddalena, una mascherina buffa, una scimmietta saltellante, ma soprattutto una super donna; un mix tra la Canalis (per l’aspetto) e la Hunziker (per la voce e i modi di fare). Maddalena, simpaticissima e bellissima, ha certamente riempito ogni spazio e momento vuoto della barca con la sua personalità. Una sera è stata davvero tremenda stendendo lo smalto fuxia a ben 3 ragazzi della barca che si erano addormentati come pere cotte subito dopo cena! Ci siamo fatte un sacco di risate, soprattutto la mattina dopo quando finalmente le vittime hanno realizzato… c’è chi si è svegliato pensando di essere andato a dormire con una ragazza, chi è rimasto indifferente e ha affrontato la giornata con i piedi colorati e chi ha tentato di levarsi lo smalto con la benzina mentre si fumava una sigaretta! Scherzi a parte, le serate erano tranquille, buon cibo cucinato da Daniele, musica maestro by Maddy and Claudio, un pò di karaoke, un po’ di balletti, improvvisazioni teatrali (da dimenticare), giochi alcolici, desideri da esprimere a prua sotto le stelle, oppure partite a poker fino all’alba in cui solo Chiara, la mascotte del gruppo, riusciva a tenere testa agli uomini.
Una sera, o meglio, la sera di ferragosto, decidiamo di festeggiare tutti assieme su una spiaggetta privata; era già occupata da turisti e locali, ma noi con le nostre casse, il nostro vino e la nostra sfrontatezza italiana siamo riusciti ad accaparrarci uno spazio in cui poter festeggiare il capodanno dell’estate. Non solo, abbiamo dato luogo a una sorta di join venture italo greca. I nostri vicini papponi greci, godevano di ottimo vino e buona atmosfera.. noi invece avevamo musica e divertimento.. e così che si è creato un meltin’pot fatto di uzu, sirtaki, lambrusco e Despacito!
Le nostre barche seppur separate viaggiavano parallele e i nostri equipaggi si erano amalgamati molto bene. In particolare Cristina e Valeriona, la coppia femminile più hot della settimana, venivano spesso a farci visita, riempiendoci di entusiasmo e sensualità. A smorzare i toni c’era Marco, il brianzolo per eccellenza che ha cercato di padroneggiare un tender a suon di padellate. E quando per gioco gli è stato detto “hai vinto un’altra settimana qua” ha risposto così “figa, un’altra settimana a caxxo duro non ce la faccio”… è stato sicuramente il personaggio vincitore della settimana.
Le coppie ufficiali erano: Pierluigi e Lina, due ragazzi super simpatici e alla mano, Florin ed Elena, silenziosi e tutt’ammore, Francesco e Alexandra, lo skipper e la sua wonder woman tutto fare, sempre gentile e disponibile con tutti, per tutto il resto della ciurma di cuori solitari c’era Fortunello, il cardiologo, che con calma e sagacia controllava le pulsazioni dell’equipaggio insieme al suo amico fidato Jack. Più in disparte, ma solo perché aveva un “monolocale” a prua, Alessandro, l’avvocato vicentino, il mattiniero, lo sportivo, il fotografo; non era un amante di vino ed eventi mondani, ma bastava una nota di samba per farlo partire tutta la notte.
Infine ricordiamo Riccardo, il ragazzo romano, che un giorno ci fece prendere proprio un bello spaghetto; sceso per una nuotata in cui avevamo solo 10 minuti a disposizione, non si presenta sulla barca e non riuscivamo più a localizzarlo e trovarlo.. fino a che dopo una mezz’ora buona, mentre si iniziava a pensare al peggio, ricompare sulla scaletta come se niente fosse… ”perchè non si era reso conto del tempo”!
Del resto in barca è così, il tempo passa lento, ed è scandito dalle correnti, dalle maree e dal sole, e tu non puoi che gongolarti in questo ozio, e rientrare a casa rigenerato. Insomma, posso dire di aver passato una grossa e grassa vacanza greca!
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