Il piccolo arcipelago delle Isole di Hyères rappresenta il concentrato del paesaggio mediterraneo: un mare limpido e cristallino che ricorda quello delle isole della Grecia meno battute, spiagge isolate come quelle che si trovano in Sardegna, coste rocciose e a strapiombo come quelle che si affacciano sulla Costiera Amalfitana, insenature verdi con montagne spigolose ricoperte di abeti, lecci e lavanda che sono l’anima della macchia mediterranea tipica della Corsica.
Un blend di colori e profumi. Un patchwork di luoghi diversi mescolati insieme. Ma anche un inconfondibile déjà-vu che rende queste isole assolutamente familiari anche quando ci sbarchi la prima volta. È proprio tutto questo che rende una vacanza in barca a vela alle Porquerolles un’esperienza davvero unica. Ma soprattutto un’esperienza da fare. Un luogo semplice, nel senso di accogliente, piacevole come la fresca sensazione di una passeggiata in discesa accarezzati dal vento. Tutto è a portata di mano, tutto sembra pensato per rendere la vita facile e la vacanza indimenticabile.
Un posto che non può mancare nella personale lista dei luoghi visitati da un amante del mare e della vela. Il tutto a soli 500km da Milano (ma molto meno dall’aeroporto di Tolone, 15 km, e circa 150km da quello di Nizza).
Sono tre le isole che racchiudono tutto questo: Porquerolles, Port-Cros e l’Ile du Levant. Un’esperienza completata da quel tocco di eleganza francese fatta di bistrot e paesini affacciati sul mare. Con i locali che, chissà perché, sono così eleganti e allo stesso tempo informali come solo i figli della Grandeur riescono ad essere.
Si potrebbe raccontare per ore di quello che rappresentano e trasmettono queste isole: ma per capirlo vanno visitate, simbolicamente baciate nel loro perimetro dalla prua di una barca, toccato il suolo pedalando nelle strade rigorosamente non abitate dalle macchine. In fondo queste sono riserve naturali… È per questo che Marmaglia le ha elette a paradiso dell’esperienza più esotica che si possa fare fuori stagione nel Mediterraneo. Da maggio a settembre (con esclusione dei due mesi centrali che qui ricordano il parcheggio di un centro commerciale l’ultimo giorno utile per comprare i regali di Natale) sono un posto pazzesco.
Potremmo fare una cronaca della nostra avventura qui in terra francese. Ma un’avventura non si racconta, si vive.
Potremmo dire che siamo partiti dal porto di di Cap Benat e che dopo circa un’ora di navigazione (circa non abbiamo un ferro da stiro con la manetta del motore, ma due vele…) si arriva all’Ile du Levant.
Potremmo raccontarvi che la sera basta attraccare a Porquerolles per perdersi in un attimo nei localini che a 300 metri dal porticciolo sparano musica fino a tarda notte.
Potremmo dire che un giorno, causa tempo non dei migliori, abbiamo deciso di noleggiare delle biciclette per fare il giro dell’isola ed è finita a sportellate e a gran risate. Ma anche che il giorno dopo per recuperare dalla serata trascorsa fra aperitivi e ristoranti ci siamo crogiolati al sole cullati dal mare fantastico della baia de Lagoustier. Oppure che abbiamo pensato a lungo se passare la notte in quella di Notre Dame.
Potremmo dire che… e in fondo l’abbiamo detto.
Ora a voi non rimane che viverle. Perché Les Porquerolles sono una sorpresa. La stessa che ha stregato George Simenon, l’autore francese noto al mondo per il commissario Maigret, che qui, nella baia de Le Peitit Langoustier, ha lasciato scorrere i suoi pensieri senza i limiti imposti dall’architettura metropolitana di Parigi. Il suo rapporto con questo luogo è stato magico, intessuto di quella stessa energia che pervade i grandi amori. Che l’amore sarà per te l’isola o qualcuno che sull’isola ti accompagnerà è una storia ancora da scrivere.
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