Nei primi anni ’60 ai cantieri di Danzica (Stettino Polonia),in piena guerra fredda approdano alcuni progetti provenienti da oltre cortina. Tra questi vi è anche quello riguardante uno sloop di circa 12 metri armato a cutter fatto appositamente per la regata/crociera, molto comoda, elegante ma soprattutto molto sicura. Le linee sono molto somiglianti a quelle di uno scafo che alcuni anni prima e precisamente nel 1959 la Sparkman & Stephens progettò per alcuni clienti. Poi però non si giunse alla realizzazione e come succede in questi casi il tutto si dimentica in un cassetto.
Allora non fu cosi e dopo 5 anni si pensò di realizzare questa barca in un altro posto con lo scopo forse di utilizzare progetti di interesse minore e manodopera specializzata a basso costo, per poi rivendere il tutto nel mercato europeo a prezzi vantaggiosi. La scelta non a caso ricadde con non pochi problemi proprio ai cantieri di Danzica famosi allora per la loro grande qualità lavorativa ma con discreta eleganza, infatti ancora oggi gli stessi cantieri producono e riparano ogni genere di barche e navi comprese anche superpetroliere.
Tutto questo gli ha permesso pero’ di essere uno dei pochi cantieri che ancora oggi a distanza di molti anni ancora produce e forse l’unico che addirittura si è ingrandito a dismisura . Cosi con grande cura per la robustezza vennero prodotti tre esemplari di imbarcazioni denominate “modello Vega”. Al posto del bronzo per la ferramenta si utilizzò il ferro, per la zavorra, invece del piombo, la ghisa più a buon mercato, per il resto non si fece più economia, tutto mogano e teck di prima scelta stagionato gia da molti anni e poi il resto lo si può vedere ancora oggi.
Tutte le tavole avvitate e livettate con perni di rame (sia per l’opera morta che per l’opera viva), incastri eseguiti a regola d’arte, tessitura delle ordinate in modo di avere una strutturale (in lamellare) e una flessibile ogni 40cm, piastre di ferro zincato per distribuire lo sforzo delle lande su una superficie molto grande ecc.ecc. Il primo scafo terminato venne spedito proprio in Italia e precisamente a Genova per l’inaugurazione della prima edizione del salone nautico che proprio in quell’anno si trasferiva come sede da Milano,in Liguria.
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