Omaggio ai due più incredibili navigatori del secolo.
Bernard Moitessier scriveva
“…Le miglia si sommano alle miglia con lentezza… La navigazione a vela è una lunga pazienza. Controllo che le drizze siano tesate bene, le scotte non troppo cazzate, che la rotta sia soddisfacente. Tutto a posto, e davanti al bompresso c’è chiaro, nessun piovasco in vista… allora volo via a fare un giro lontano, lontano. La mia barca e io corriamo i mari insieme da tanti anni e non si formalizza più per queste mie frequenti sparizioni in un mondo parallelo dove il tempo s’annulla. Immerso nel mio fantasticare, contemplo….”
Dal libro “Tamata e l’Alleanza” di Bernard Moitessier, cap. XVII Ed. Mursia
Joshua Slocum raccontava:
“… Così lo Spray corse verso levante come se dovessimo girare Capo Horn, mentre le grosse ondate si alzavano e si abbassavano ruggendo l’eterna storia del mare; ma la Mano che le teneva, teneva anche la mia barca che stava ora correndo con una trinchettina terzarolata e cazzata a mezza nave. Filai di poppa due lunghi cavi per stabilizzare la sua rotta e rompere il mare in poppa, e legai il timone in centro. In questo modo lo sloop corse col vento in poppa, senza imbarcare mai. Anche mentre la tempesta scatenata era al suo culmine, la mia nave si comportò bene e nobilmente. Per quanto riguardava la sua capacità di tenere il mare potevo rimanere tranquillo. …”
Da “Solo, intorno al mondo” di Joshua Slocum, cap VIII Ed. Mursia