Chiariamolo subito. Per lui non è una vacanza. Semmai una missione. Pianifica tutto sin dall’inizio con molta attenzione. Lo riconosci perché, al di là di come si veste e di come è, i suoi occhi sono come il radar del centro di controllo di un aeroporto internazionale. Cerca, scruta, mappa il territorio della barca per capire chi sarà la prima “lei”.
Chiariamo un’altra cosa. Per lui non c’è una “lei scelta”. C’è una “lei qualunque”. Il suo obiettivo non è sintetizzato con questo pensiero: «mi piace quella ragazza con gli occhi grandi, il sorriso ammiccante e un gran bel culo». Lui è più concreto e rapido, il suo pensiero è questo: «mi piace quella ragazza». Ma attenzione una per lui vale un’altra. Non è in vacanza per “pescare” fra le persone della flottiglia quella che gli piace e da cui è ricambiato (che è l’obiettivo di quasi tutti gli altri anche se non lo ammettono). No, lui è in vacanza per “pescare a strascico”.
Il malato di figa è il più incredibile, divertente e allo stesso modo insopportabile e invadente essere che si possa trovare a bordo. La sua vacanza non è guidata dal meteo, dall’alcool, dalla compagnia, dalla simpatia, dalle nuove amicizie del suo equipaggio e della flottiglia. La sua vacanza è guidata da tutto questo messo insieme per raggiungere il suo unico obiettivo: trombare. Scusate la franchezza, ma siamo grandi e i giri di parole appaiono più volgari dei concetti espressi in modo chiaro. Avendo questo non come desiderio (che è più che lecito), ma come unica missione lo vedrete evolversi, ma anche involversi più volte nell’arco della settimana. La sua coerenza è come la Legge della conservazione della massa: nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Sì lui opererà (e spererà) che potenzialmente ogni relazione si trasformi in quello che vuole. Quindi parla con tutte, senza mai ascoltare. I suoi occhi e le sue orecchie sono pronte a captare, una parola, un’occhiata di qualcun altra per mollare quel discorso e iniziarne un altro. Non è interessato a creare un rapporto, né a distruggerlo, ma solo a trasformarlo in un sano e fondamentale scambio di liquidi corporei. In questo costante e disarmonico atteggiamento passa dalla creazione alla distruzione di una relazione in un batter d’occhio.
Povero. Ma c’è da capirlo. Non è guidato dalla logica. Ne tantomeno dalla strategia. È guidato dal bisogno della sua protuberanza. E solo da quello. All’inizio è accolto con simpatia dalle ragazze della sua barca «…però dai lui è carino e parla con tutti, mi sembra molto simpatico» Poi di solito il parere si caglia come latte al sole: «ma non capisci mai se ti ascolta oppure no. Mentre gli parli, ti molla per andare a parlare con qualcuno come se fosse stato chiamato all’ordine dal Sergente Maggiore Hartman di Full Metal Jacket.»
Infine: «devo dirti una cosa: ieri ci ha provato». «chi, lui?» «ma lo ha fatto anche con me oggi pomeriggio in spiaggia e ieri Sara mi ha detto che due giorni fa ci avevo provato con lei». Bastano tre donne alleate ed è la fine. E se questo scambio di pareri avvenisse con tutte le altre ragazze dell’equipaggio o della flottiglia (le donne ci mettono un secondo ad allearsi quando vogliono), per lui la vacanza è finita.
E il suo sarà un declino rapido che lo porterà ad impazzire come un toro nell’arena. Le fanciulle alleate come i tifosi in curva di una squadra di calcio nell’ultima partita di campionato contro la squadra acerrima nemica sono peggio della sensazione di vendetta che ti viene guardando Bastardi senza Gloria di Tarantino.
Convinto di avere fatto colpo su tutte, che lo cercano e lo tirano matto, il nostro malato di figa morirà anche sessualmente parlando colpito dal suo stesso male. Così se per caso avesse trovato una positiva, cioè interessata a lui molto probabilmente lei per non tradire le altre nuove amiche lo mollerà sul più bello facendosi così gioco di lui. La malattia, d’altronde si sa è contagiosa…
E tu che tipo da flottiglia sei? Scrivicelo nei commenti oppure vai a scoprire tutti i personaggi della nostra carrellata. Buon vento marinaio!
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