Tipi da flottiglia

Tipi da flottiglia – La scassacazzi

Lo sappiamo. Una scassacazzi a bordo c’è sempre (e quando non è una lei è un lui, matematico!). Il problema però va circoscritto, cioè il problema per lei… è lei stessa. Cioè l’essere scassacazzi è un problema che riguarda sé stessi e le proprie aspettative. Di solito sale a bordo dopo avere immaginato, e Dio solo sa dove e come e perché, che le cose devono andare in un modo solo. Il suo. È convinta che il suo immaginario di vacanza possa essere così e solo così: perfetto e ideale. Peccato che tutto è in riferimento a che cosa significhi per lei perfetto e ideale.

La barca deve essere comoda come lei si aspetta. I compagni simpatici. Il mare bello. Il tempo idem (oh non scherziamo). La flottiglia divertente. La spiaggia bianca. La festa cool. Il cibo sano. La birra fresca. L’acqua delle doccia calda. Figuriamoci il bagno. Tutto al top.

Perché lei si sente di una specie protetta. Una sorta di divinità ultraterrena baciata da un Dio superiore. È sicura, anzi sicurissima di sé. Non ha difetti, non ha dubbi, non ha perplessità. Di solito, però ha a casa una mamma che tutto questo glielo ha fatto credere. E quando mamma non c’è, e si trova nel mondo reale, scoppia il caos. Prima dentro e poi a bordo, se non opportunamente e (ovviamente) simbolicamente sculacciata.*

Lo skipper una così la capisce subito. Bastano i primi 5 minuti di briefing pre imbarco. Look perfetto, capelli appena accarezzati dal parrucchiere, mani curatissime, borsa alla moda. Diciamolo pure, ha molte cose in comune con la strafiga solo che la scassacazzi è meno simpatica e quando a scuola hanno spiegato il significato della parola ironia la mamma l’aveva tenuta a casa per febbre…

Per lo skipper la scassacazzi può diventare un detonatore che fa esplodere le altre persone dell’equipaggio. Rendendo la vacanza noiosa e pesante a tutti gli altri. Per questo all’inizio la asseconda, giusto per misurare il grado di scassacazzaggine e poi la “mura” con poche parole secche giusto per fare capire che qui mammà non c’è. E non vizia. Lei di solito passa per una prima fase in cui cerca disperatamente il supporto della parte più debole dell’equipaggio a una seconda in cui quando capisce di essere fuori luogo si isola. Passa molto tempo al telefono. Ovviamente con mamma o con la s orella o la cugina o la sua amichetta del cuore.E qui lo skipper, padre padrone (nell’accezione positiva di padre, cioè di educatore) interviene nuovamente per evitare tutto questo.

«Guarda te lo devo dire. Io mi aspettavo che su una barca così grande l’acqua per la doccia, lo shampoo e il balsamo non mancassero mai per tutti». E lui: «Infatti ci sono per tutti. È la quantità che cambia. Prova a lavarti in 5 minuti invece di 25. E vedrai che invece di andare in porto a fare acqua andremo in una rada bellissima con l’acqua calma e la spiaggia bianca, identica a quella che hai come immagine di sfondo del tuo cellulare

«Guarda te lo devo dire. Io le meduse non mi aspettavo di trovarle anche qui». E lui: «Purtroppo possiamo sapere che tempo e che mare avremo domani. Ma un’app sulla migrazione delle meduse non l’hanno ancora inventata, ma potrebbe essere un’idea.»

La scassacazzi di solito fa tenerezza ma nello stesso tempo metterebbe alla prova anche il Dalai Lama. Purtroppo con una scassacazzi non è previsto, nel breve periodo di una vacanza in mare, la possibilità di ravvedimento. Né tantomeno un corso di formazione alla vita reale e alla capacità di adattamento che la barca sa insegnare come nient’altro al mondo. Per lo skipper una così è un malato terminale, che scade quando sbarcherà. Rimane però un grande dispiacere. Per lei. Per la sua sofferenza. Per la sua quotidianità. Ma lo skipper è così. Di lavoro porta in giro una barca, ma soprattutto delle persone. Sa di essere un ago della bilancia, a volte anche pungente, che deve fare pendere la vacanza da una sola parte: il divertimento di tutto l’equipaggio

* Rileggete girando tutto al maschile. L’approccio vale anche per lui. E la colpa di mammà, di solito, anche.

E tu che tipo da flottiglia sei? Scrivicelo nei commenti oppure vai a scoprire tutti i personaggi della nostra carrellata. Buon vento marinaio!

2 comments

  1. Comment by alessandro

    alessandro 31 Luglio 2020 at 13:10

    BELLI questi articoli!!! molto divertenti…
    ma alla fine di tutto mi rimane una domanda è lei quella nella foto, la scassacazzi?

  2. Comment by andrea

    andrea 16 Settembre 2020 at 9:07

    Eeeeh no! Si dice sempre il peccato, ma mail il peccatore 😀

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